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Una soluzione? I Cross-Breed

Ecco perché esistono i Cross-Breed, che in italiano viene tradotto con Meticci; la parola suona decisamente meno bene che in inglese, e fa pensare quasi automaticamente a cani di scarso o nullo valore economico, nati per caso o per errore, di cui la gente tenta inutilmente di disfarsi regalandoli al primo che passa, quasi gli facesse un favore a levarglieli dai piedi.

Nulla di più errato quando si parla di meticci studiati a tavolino, o come li amo chiamare io, “meticci scientifici”.

Lo step up (passo avanti) che ho deciso di tentare è stato quello di creare un polimeticcio da Lavoro su Bestiame che fosse realmente eclettico, e guardando i risultati ottenuti, direi che la scommessa è andata bene. Non voglio prendermi meriti non miei, perché non ho inventato nulla; ho avuto un’intuizione ed ho deciso di rischiare su di essa.

Chiunque lavori professionalmente in ambito zootecnico sa che nella filiera produttiva si usa il Trimeticcio per avere capi che portino in sé le doti genetiche migliorative di tre razze diverse; non solo, considerando che in F1, con il Lussureggiamento degli Alleli Positivi, talvolta “saltan fuori” (per il rimescolamento genetico) caratteristiche genetiche inespresse in purezza, col trimeticcio, c’è una percentuale di possibilità di ottenere soggetti con doti eccezionali.

Gli allevatori di ovini, bovini, suini, conigli, polli ecc. (insomma praticamente tutti!) usano il meticciamento programmato (a me piace dire “scientifico”) per produrre capi bestiame che diano risultati concreti ed economicamente premianti nei vari settori: maggiori rese lattifere e miglioramento organolettico del latte, più peso al macello e incremento della marezzatura della carni, maggiore frugalità e resistenza ai patogeni ecc.

Visto che la genetica mendeliana si muove con regole standard, anche sui cani la regola doveva essere valida e applicabile, anche se a me, in questo frangente, interessavano molto di più le doti caratteriali ed istintive piuttosto che quelle della resa al macello!

Così, mixando (con Arte, Mestiere e magari anche un po’ di Culo!) linee genetiche e razze che portano con sé attitudini e memorie genetiche differenti , abbiamo ottenuto un nucleo di cani che hanno in comune non tanto l’aspetto estetico (su cui volendo si potrebbe sempre lavorare in modo oggettivo, dato che il Fenotipo è evidente), ma una dose di Istinto sul Bestiame che da solo costituisce già il 75% di quel che serve ad un cane per lavorare in autonomia, e con qualsiasi tipo di bestiame si trovi di fronte. 

Ecco quindi i Texas Heeler Italiani di Vigo Farm.

Photo by Archivio Fotografico di Etologetica

Published inCani conduttoriCinofilia

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