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Corvus Corax, intelligenza straordinaria

Dopo una carrellata tra misticismo e credenze voglio tornare alla realtà, perchè il corvo porta con sé anche aspetti economici mica da scherzi giustificati da caratteristiche decisamente sorprendenti.

Stando sul concreto, cinico e tangibile, i corvi sono potenzialmente dei fantastici animali da compagnia, ed il prezzo che hanno sul mercato i giovani soggetti in vendita lo dimostra (dagli 800 ai 1000€ l’uno). Vediamo ora il perchè di tale successo, scopriamo quali sono le caratteristiche che rendono il corvo così appetibile come pet, e di conseguenza come “compagno di vita”.

Partiamo dalle cose semplici: i corvi hanno dimostrato in più esperimenti ed osservazioni scientifiche di saper utilizzare strumenti per raggiungere i loro scopi, ed anche di conservarli in posti precisi per riutilizzarli; non solo, si è notato che quando perdono i loro strumenti, o accidentalmente si rompono, hanno reazioni di “sgomento”, frustrazione e dissenso, proprio come gli esseri umani; tenere in memoria la posizione di dove sono stati riposti gli strumenti (bastoncini) che usano per cibarsi di insetti e larve sembra non essere un problema per i corvi una volta che, catturata la preda, devono lasciare il rametto per mangiare. Questi dati (e molti altri) sono descritti ed argomentati da uno studio condotto sugli uccelli della Nuova Caledonia da un’equipe dell’università scozzese di St. Andrews, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B. 

Sono in molti ormai gli scienziati a dichiarare che i corvi potrebbero essere gli animali più intelligenti al mondo, dopo gli umani; la loro intelligenza infatti è paragonabile a quella di un bambino di 7 anni, mentre -ad esempio- quella del cane più intelligente si aggira intorno al livello mentale di un bambino di 3 anni. Credo di aver detto tutto (ed io provengo dalla cinofilia e dallo studio della psiche canina/lupina, e sono ovviamente di parte). Però c’è poco da fare: i corvidi sanno modellare ed usare strumenti, riconoscere i volti, e comprendono le analogie, tutti comportamenti ed abilità che sono quasi totalmente precluse ad altre creature sul nostro pianeta ai livelli a cui i corvi riescono a gestirsi.

Molte ricerche ad oggi rivelano e confermano la straordinaria intelligenza dei corvi. Sappiamo oggi che per quanto riguarda alcuni compiti cognitivi, le capacità di questi passeriformi siano uguali a quelle di un giovane umano di 7 anni.

Qui di seguito metto un breve elenco di alcune delle straordinarie abilità dei corvi:

  1. Hanno uno spiccato ed eclettico problem solving, non sono limitati al loro habitat naturale nel suo utilizzo; sanno usare strumenti e risolvere problemi per procurarsi il cibo, ed hanno una innata capacità di capire i principi “intuitivi” della fisica e del principio di causa/effetto. Ad esempio, per raggiungere del cibo in un tubo pieno d’acqua, sanno di  poter usare un oggetto che innalzi il livello dell’acqua. Questo modello di pensiero è detto “della favola di Esopo”, ad anche qui il legame favolistico/mistico salta fuori nuovamente, a ricordarci quanto l’intelligenza dei corvi abbia sempre affascinato e destato rispetto e timore da parte degli uomini non ancora tecnologici e con le attuali possibilità scientifiche.
  2. La loro memoria a lungo termine è estremamente sviluppata (e lo dimostrano riponendo/nascondendo i loro strumenti per poi riutilizzarli), e riescono a discernere e memorizzare i diversi volti umani. Un corvo si ricorda di te e ricorda anche se gli sei stato  amico o nemico (come nelle favole!). Di questo aspetto hanno avuto conferma gli scienziati che hanno cercato più volte di catturare i corvi in natura nella stessa area; non solo, i corvi vivendo in società complesse e strutturate (i loro stormi sono di fatto clan familiari) comunicano agli altri corvi se tu sei pericoloso o amico.
  3. Grazie alle  appena citate abilità sociali (interspecifiche  ed intraspecifiche) i corvi sono in grado -volendo- di creare stretti legami tra di loro ed anche con gli umani o con altri animali. Esempio di ciò è la simbiosi che si crea tra i grandi predatori (orsi e lupi ad esempio) che cacciano prede importanti e poi lasciano le carcasse agli spazzini saprofagi, -come i corvi sanno essere per comodità di approvvigionamento alimentare- per finirle.
    Durante il suo studio sui corvi, la scienziata Marzluff ha visto che i corvi le portavano dei “regali” per ringraziarla del cibo che lei dava loro; in questo caso i corvi le mettevano piccole parti delle loro prede, ed anche oggetti scintillanti “rubati” in giro, nella ciotola del mangime.
  4. Vivendo in stormi anche molto numerosi, i corvi prendono decisioni di gruppo  organizzandosi in gruppi sociali, e condividendo vari tipi di informazione con gli altri individui dello stormo, tramite un loro linguaggio, che spesso varia da stormo a stormo. I corvi imperiali comunicano fra loro mediante una vasta e complessa gamma di suoni: ad oggi le vocalizzazioni di questi animali sono state classificate in una serie di categorie (da 15 a 34) verso i conspecifici, ma oltre ai suoni i corvi imperiali comunicano anche sbattendo rumorosamente le ali o il becco, azione quest’ultima maggiormente osservata nelle femmine rispetto ai maschi. Questo vasto spettro comunicativo è una caratteristica adattiva vincente che permette loro di risolvere e gestire in modo intelligente un sacco di “sfide” per la sopravvivenza.
  5. Sembra impossibile ma i corvi comprendono le analogie e alcuni concetti del ragionamento astratto; entrambi questi fattori costituiscono alcuni dei picchi più elevati della cognizione e dell’intelligenza come noi umani la conosciamo e cataloghiamo ovviamente.
    Un esperimento del 2015 ha dimostrato che sono in grado di capire e gestire concetti come quello dell’identità e della differenza; osservando e “studiando” due oggetti uguali erano capaci di astrarre il concetto di uguaglianza, e lo stesso valeva per due oggetti diversi. Sembra semplice per noi umani, ma in ambito etologico è uno step-up epocale.

Image by wirestock on Freepik

Published inSelvaticiVolatili

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